come hackerare un iphone

Come hackerare un iPhone: le informazioni più importanti

Secondo gli ultimi report forniti da Apple, in circolazione al mondo ci sono quasi 2 miliardi di telefoni cellulari con iOS. Una percentuale minore della penetrazione di Android, che però rimane comunque di importanza capitale nel mondo della telefonia poiché realizzata da un singolo produttore telefonico.

L’Italia è il secondo mercato europeo per dimensioni quando parliamo di iPhone e questo implica che un grandissimo numero di Italiani possiedono un iPhone come smartphone. Questo elevato numero porta in molti a chiedersi come hackerare un iPhone e se si può hackerare un iPhone in qualche maniera.

Lo smartphone, infatti, grazie al grandissimo numero di funzioni di cui è dotato è diventato un vero e proprio computer portatile ed è il viatico per tantissime pratiche quotidiane delle persone. Dal mandare messaggi al prossimo al chiamare, scambiarsi foto, video e registrazioni audio: non stupisce, quindi, che in molti vogliano utilizzarlo per raccogliere informazioni.

Data la rapidità del progresso tecnologico e il sempre maggior numero di informazioni che passano attraverso questi strumenti di comunicazione non stupisce nessuno che ci siano sistemi di sicurezza imponenti a difesa dei dati personali. Senza avere le giuste competenze informatiche ottenere i dati di un iPhone non è per niente facile.

Fortunatamente esistono applicazioni che si possono utilizzare per circumnavigare questi problemi in maniera molto intelligente. Ci sono applicazioni per il monitoraggio che permettono di hackerare anche gli iPhone senza effettiva installazione, semplicemente sfruttando a proprio vantaggio iCloud; in caso di jailbreak queste applicazioni permettono di accedere a ancora i più informazioni!

All’interno di questo articolo scopriremo da vicino il funzionamento di una specifica applicazione per il monitoraggio insieme a tutta una serie di procedure e tecniche che si possono utilizzare per ottimizzare ulteriormente questo processo, così da accontentare chi non ha budget da impiegare per questo genere di operazioni.

mSpy

eyeZy

Moniterro

Haqerra

Prezzo

€9.91 / mese

€9.99/ mese

€9.99/ mese

€8.50/ mese

Dispositivi

iOS/ Android

iOS/ Android

iOS/ Android

iOS/ Android

Assistenza

24/7: telefono, e-mail, chat dal vivo

24/7: telefono, e-mail, chat dal vivo, social media

24/7: email

24/7: email

Funzioni

Registri delle chiamate, messaggi WhatsApp, messaggi di Facebook, tracciamento GPS, monitoraggio del testo

Cattura delle chiavi, localizzatore, ricerca file, occhio sul web, blocco connessione, analizzatore di chiamate

WhatsApp, localizzazione GPS, keylogger, Instagram, Snapchat, Facebook, chiamate, chronologia di naviagazione

Social media, pozicione GPS, chiamate e contatti, SMS e Messenger, cronologia del browser e preferiti, foto e video

Valutazione

Si può hackerare un iPhone?

Si, per prima cosa è necessario mettere in chiaro l’informazione più importante: è davvero possibile eseguire un hacking su iPhone. In realtà la prima cosa che bisogna fare è cercare di restringere il campo d’azione per identificare precisamente di cosa parliamo quando citiamo l’hacking in questo contesto.

Il termine hacking, infatti, viene solitamente legato a pratiche in cui si sfrutta la programmazione e l’informatica per circuire i sistemi di sicurezza di un dispositivo, così da poter modificare  tutta una serie di funzioni, caratteristiche e informazioni presenti nel dispositivo. Questa, però, è una definizione che non racconta tutto.

Noi, infatti, come hacking intendiamo l’esecuzione di azioni al fine di monitorare le attività che vengono eseguite su di un dispositivo e non tanto procedure volte alla modifica. Gli smartphone, poiché vengono utilizzati principalmente per comunicare con il prossimo, sono gli strumenti perfetti da monitorare per avere più informazioni personali su qualcuno.

Avere accesso a informazioni personali come quelle dei servizi di messaggistica o dei social network si può tradurre in differenti maniere: da una parte implica la possibilità di scoprire se la persona che stiamo monitorando si sta comportando in maniera pessima nei nostri confronti (magari in relazione proprio all’aspetto lavorativo o all’aspetto relazionale).

Dall’altra parte implica la possibilità di poter proteggere chi abbiamo vicino dalle minacce che non sanno riconoscere: pensiamo ad esempio ai bambini alle prese con truffatori o molestatori, ai nostri anziani genitori sui social network, a chi semplicemente non ha l’esperienza necessaria per affrontare le cattiverie altrui.

Attraverso il monitoraggio delle informazioni che gli iPhone registrano quasi in tempo reale su iCloud una persona può monitorare un grande numero di cose, permettendo di avere accesso alle informazioni con il tempo giusto per scegliere in autonomia se agire o meno. Presupposto ciò andiamo a scoprire in che modo hackerare un iPhone.

Come hackerare iPhone con gli spyware

Presupposto che è possibile hackerare iPhone quali sono gli strumenti giusti per farlo? Esiste un’intera gamma di programmi chiamati spyware, ovvero applicazioni spia, che raccolgono proprio tutte le informazioni più importanti che passano attraverso lo smartphone. Tutto questo viene raccolto in maniera silenziosa, senza andare a pesare minimamente sull’interfaccia dello smartphone o sulla durata della sua batteria; mSpy è il perfetto esempio di applicazione spia utilizzabile per questo scopo.

L’alto livello di sicurezza che viene sponsorizzato con costanza da Apple non basta per impedire a tante altre aziende di costruire applicazioni e strumenti per tenere al sicuro i propri cari. Gli spyware rientrano esattamente all’interno di questo genere di situazione, con il vantaggio di permettere un monitoraggio e attento sia da remoto che in maniera completamente discreta.

C’è giusto un ma di cui dover tenere conto: la natura chiusa dell’ecosistema Apple. Nel mondo della telefonia e degli smartphone ci sono due grandi scuole di pensiero: da una parte le aziende che lasciano grande libertà d’azione a chi utilizza i loro dispositivi (vedi Android) e dall’altra chi invece rende gli smartphone dispositivi molto chiusi, in cui soltanto applicativi selezionati hanno il diritto di funzionare.

Per hackerare iPhone in questo caso si utilizza una strategia non comune ma particolarmente efficace: sfruttare a proprio vantaggio le funzionalità di backup continuo di iCloud. Questo è infatti il nome dello spazio Cloud di Apple ed è anche il contenitore dentro cui un iPhone conserva tutti i dati più importanti derivanti dalle applicazioni Installate.

Se si riesce ad hackerare iCloud, in sostanza, è possibile monitorare in maniera approfondita i dati derivanti dall’utilizzo della stragrande maggioranza delle applicazioni installate sullo smartphone. In caso contrario si deve correre ai ripari e utilizzare lo spyware su un iPhone su cui è stato praticato il jailbreak.

Come hackerare un cellulare iPhone con mSpy

come hackerare un iphone con mspy

Arriviamo al succo della questione: è possibile ottenere un iPhone hackerato sfruttando le caratteristiche tecniche di mSpy? La risposta è si: l’applicazione riesce sia a funziona su iPhone su cui è stato praticato il jailbreak quanto su iCloud, il tutto in maniera estremamente intuitiva e alla portata anche di persone con scarsa esperienza nel mondo dell’informatica, per la massima usabilità.

Hackerare iCloud attraverso mSpy (senza quindi l’ausilio del jailbreak) permette di avere accesso a una pletora di informazioni diverse: parliamo ad esempio dei messaggi di testo sia inviati che ricevuti, sempre divisi per numero telefonico di riferimento; la lista dei contatti telefonico è un altro dato rilevante a cui è possibile avere accesso così come la lista delle applicazioni installate.

Le informazioni più interessanti, chiaramente, sono quelle derivanti dall’utilizzo di applicazioni di messaggistica istantanea (come WhatsApp che backuppa le conversazioni ciclicamente usando iCloud) o dalla cronologia del browser, così da capire quali sono i siti web visitati durante l’utilizzo dei browser installati sullo smartphone; anche la lista delle reti wireless a cui è stato effettuato l’accesso è un dato molto rilevante.

A questo punto non resta altro che effettivamente installare mSpy su iPhone. La procedura da seguire è molto semplice e non richiede particolari abilità in campo informatico. Ecco una schematizzazione dei vari passi da seguire per installare lo strumento per hackerare iPhone.

  1. La prima cosa da fare è creare un account valido registrandosi con una mail sul sito ufficiale dell’applicazione mSpy;
  2. Durante la procedura di acquisto verrà chiesto all’utente il sistema operativo dello smartphone che si vuole monitorare: basta selezionare iOS;
  3. Sarà necessario scegliere la lunghezza dell’abbonamento tra le 3 opzioni (1/3/12 mesi); all’aumentare dei mesi diminuisce il prezzo;
  4. Acquistato l’abbonamento si riceveranno per email i dettagli dell’ordine come link d’accesso alla dashboard e istruzioni per la procedura di installazione;
  5. Su iOS bisogna semplicemente aprire la dashboard di mSpy e inserire le credenziali dell’account iCloud associato allo smartphone per sincronizzare;
  6. Terminato il processo di sincronizzazione avremo quasi completato l’iter; bisognerà inserire il codice di registrazione present nell’email con i dettagli;
  7. Una volta inserito questo codice saremo pronti per monitorare l’iPhone di nostro interesse facendo clic sulle varie categorie a schermo.

App alternative per hackeraggio iPhone

Chiaramente mSpy non è l’unica applicazione di monitoraggio presente sul mercato ma soltanto uno tra i moltissimi strumenti che possono risultare utili per questo scopo. Bisogna comunque tener conto del fatto che non tutte le applicazioni che promettono di essere utili a questo scopo finiscono per esserlo davvero e pertanto è bene lasciarsi guidare quando si è alla ricerca di alternative. Vediamone insieme qualcuna:

Usare Eyezy per monitorare iPhone

come hackerare iphone eyezy

Eyezy è il nome di una potente applicazione per il monitoraggio che può perfettamente sostituire mSpy se si ha bisogno di tenere sotto controllo quello che viene fatto con un iPhone. In maniera molto semplice collegando Eyezy ad un account iCloud diventa possibile avere accesso ad abbastanza dati per capire cosa viene fatto con quello smartphone mentre non guardiamo.

Grazie ad applicazioni come Eyezy è possibile tracciare una pletora di dati differenti: da tutte le conversazioni che avvengono su WhatsApp alla lista delle applicazioni installate sullo smartphone, passando poi per la lista completa dei contatti presenti in rubrica o l’intero elenco dei messaggi ricevuti e inviati con ognuno di questi, per il miglior approccio possibile.

L’installazione di Eyezy non è molto differente da quanto abbiamo visto sopra per mSpy: l’applicazione si basa sugli stessi principi ed ha bisogno delle stesse condizioni di partenza per funzionare correttamente su iPhone. Ecco uno schema con dentro tutti i passi da seguire per poter installare correttamente lo strumento sullo smartphone.

  1. La prima cosa da fare è creare un account sul sito ufficiale dell’applicazione Eyezy utilizzando un indirizzo email valido;
  2. Creato l’account sarà necessario specificare il sistema operativo sulla quale andrà installata l’applicazione, questo servirà poi per ricevere le istruzioni;
  3. Fatto questo sarà necessario acquistare l’abbonamento di cui si ha bisogno scegliendo tra le tre formule: mensile, trimestrale, annuale;
  4. A questo punto si riceveranno per mail tutte le informazioni necessarie per poter portare avanti la procedura di installazione dell’applicazione;
  5. A questo punto sarà necessario dare ad Eyezy le credenziali d’accesso all’account iCloud associato all’iPhone per dare inizio alla sincronizzazione;
  6. Terminato il processo di sincronizzazione sarà necessario inserire il codice di registrazione ricevuto per email per utilizzare al massimo l’app;
  7. Ora sarà possibile esplorare le varie voci nell’interfaccia di Eyezy per trovare tutte le informazioni necessarie al monitoraggio effettivo.

Hackerare l’iPhone con un trojan

Nel mondo dell’informatica il termine trojan viene utilizzato per definire un particolare tipo di applicativo che, mascherato da software legittimo, permette di avere accesso a una pletora di informazioni diverse tra quelle contenute nello smartphone. Dopo aver installato un trojan diventa possibile scoprire il contenuto degli SMS, avere le registrazioni delle chiamate, backup delle conversazioni effettuate con i sistemi di messaggistica istantanei, posizione geografica dello smartphone e via dicendo.

C’è giusto un problema: scaricare e installare il giusto trojan per le proprie necessità è più complicato dell’affidarsi alla giusta applicazione per il monitoraggio, senza contare che è necessario pagare un abbonamento per permettere al trojan di funzionare. La procedura d’installazione, poi, varia moltissimo da programma a programma e può rappresentare un problema per chi ha scarse competenze informatiche: in questi casi conviene puntare direttamente alle app appositamente legate al mondo del monitoraggio.

Usare il Bluetooth per hackerare un iPhone

usare il bluetooth per hackerare un iphone

Il Bluetooth è il nome di un potente protocollo di comunicazione senza fili: utilizzando particolari applicazioni è possibile sfruttare il Bluetooth per clonare il contenuto di uno smartphone vicino, a cui si è effettuato il cosiddetto pairing, sul proprio dispositivo; esistono diverse applicazioni che permettono di eseguire questa operazione.

Il problema in questo caso deriva da una somma di condizioni: il Bluetooth per funzionare obbliga gli smartphone a essere fisicamente vicini l’un l’altro e sopratutto il processo può essere lungo in termini di tempo, proprio perché il Bluetooth viene utilizzato per scambiare piccole quantità di dati.

Hackerare iCloud per accedere ai dati

Come abbiamo già visto iCloud è particolarmente utilizzato dalle applicazioni per il monitoraggio poiché contiene i backup e i dati rilevanti di moltissime applicazioni. Avendo le credenziali d’accesso di iCloud e avendo la possibilità di passare l’autenticazione a due fattori diventerà possibile accedere ai backup di tanti dati interessanti.

Il problema in questo caso, oltre al non certo reperimento delle credenziali d’accesso, è dato dalla difficoltà di interpretare una tale mole di dati in maniera centralizzata e veloce. Le applicazioni per il monitoraggio che funzionano con iCloud hanno proprio questa comoda caratteristica e non poterle sfruttare significa impiegare molto più tempo.

Usare il phishing

Chi si chiede come hackerare un cellulare iPhone prima o poi si imbatte nel termine phishing e in tutto ciò che questo significa. Attraverso il phishing si utilizzano tecniche di ingegneria sociale per farsi consegnare spontaneamente dalla vittima i dati di accesso a servizi e strumenti: una pratica molto efficace ma difficile da mettere in pratica.

Questo perché è necessario avere competenze di web design, graphic design, informatica e tanto altro ancora per mettere insieme degli strumenti di phishing (email, sito web, SMS, pagine reattive) che risultino convincenti agli occhi delle vittime: non è quindi un metodo adatto a tutte le tipologie di utenti, bensì una pratica solo per esperti.

È possibile proteggere un iPhone dall’hackeraggio?

come hackerare un cellulare iphone

Generalmente è bene sapere che gli iPhone hanno livelli di sicurezza ben maggiori della stragrande maggioranza dei telefoni Android in circolazione, pur non essendo invincibili. Gli hacker e i malintenzionati possono effettuare dei breach in un iPhone sfruttando o le vulnerabilità delle applicazioni installate o le problematiche del sistema operativo iOS, senza contare che possono sempre cercare di convincere il proprietario dello smartphone a scaricare un malware contro la propria volontà.

I consigli generici per proteggere un iPhone dagli attacchi dei malintenzionati, quindi, si possono racchiudere all’interno dei classici consigli legati all’utilizzo dei dispositivi informatici. È di vitale importanza infatti aggiornare i sistemi operativi, aggiornare le applicazioni all’ultima versione e tenersi al passo con i tempi quando parliamo di problematiche note degli strumenti utilizzati; questo permette di prevenire gli attacchi che non dipendono dalle proprie azioni.

Discorso diverso invece è quello che riguarda i sistemi di protezione “aggiuntivi” che dipendono interamente dall’utente: le famose autenticazione a due fattori, le password robuste e in generale l’attenzione nell’aprire link e file rappresentano le mosse migliori che si possono attuare. L’autenticazione a due fattori, ad esempio, obbliga i malintenzionati ad avere accesso a due dispositivi invece di uno per prendere il controllo di un account.

Le password robuste, similmente, obbligano il malintenzionato a lavorare molto di più per poter ottenere le credenziali d’accesso. Password di almeno otto caratteri con maiuscole, minuscole, simboli speciali e numeri sono praticamente impossibili da sfondare con i cosiddetti attacchi brute force, senza contare che diventa impossibile indovinarle con la fortuna.

Con attenzione alla navigazione e qualche accorgimento, per riassumere, diventa praticamente impossibile per un malintenzionato entrare dentro un iPhone senza avere fisicamente accesso al telefono e alla casella di posta elettronica ad esso collegata. Un iPhone può essere hackerato ma questo non vuol dire in alcuna maniera che questa pratica è facile e alla portata di tutti.

Conclusioni

Se siete arrivati a leggere fino a questo punto saprete tutte le informazioni più importanti da tenere a mente quando si tratta di imparare ad hackerare iPhone. Nonostante gli sforzi fatti da Apple in merito alla privacy e all’alto livello di sicurezza impiegato dai programmatori, delle applicazioni spia correttamente installate permettono di fare la differenza e di portare un cambiamento.

Molto di tutto ciò è possibile unicamente grazie allo specifico funzionamento di iCloud e agli sforzi fatti in tal senso. Conoscendo le credenziali di accesso al servizio di archiviazione in cloud di Apple sarà possibile accedere a un numero di dati tale da poter tenere d’occhio le mosse del proprietario dello smartphone: dalla messaggistica istantanea al browser, passando per messaggi e contatti.

Esistono dei metodi gratuiti che permettono di ottenere questo risultato: dal phishing all’utilizzo del protocollo Bluetooth, passando per spyware e hackeraggio iCloud. Queste pratiche presuppongono una buona conoscenza tecnica della sicurezza informatica o telefonica e impiegano debolezze nelle procedure di comunicazione o strumenti per esperti. Parliamo, infatti, di soluzioni che è difficile consigliare all’utente medio poiché poco accessibili da chi ha competenze informatiche generiche.

Per tutte queste persone però non c’è da preoccuparsi: grazie a strumenti come mSpy avere accesso a tutte queste informazioni diventa una solo una questione di tempo. Grazie alla sua interfaccia ottimizzata per interagire con iCloud, mSpy permette di ottenere tante informazioni in un colpo solo, rendendole poi accessibili con grande semplicità all’interno di un server accessibile da remoto con interfaccia semplice da navigare.

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